Review Party ” Hunger Games, il canto della rivolta”

Titolo: Hunger Games, la ragazza di fuoco   Autrice: Suzanne Collins

Genere: Fantasy   Data di pubblicazione: 18 Ottobre 2016

Editore: Oscar Vault Mondadori

Numero pagine: 420   Prezzo: Cartaceo € 12,35, Digitale € 7,99

Link acquisto: Hunger Games, il canto della rivolta

Ben trovati amici del Labirinto!

Eccoci all’ultima tappa di questo review party che ci ha riportati ancora una volta a Panem per rivivere la storia di Katniss, Peeta e quanti hanno lottato per la libertà della nazione dalla tirannia di Capitol City e del presidente Snow.

Il terzo volume, “Il canto della rivolta” (titolo originale Mockingjay), edito in USA nel 2010 ed in Italia due anni dopo, è la degna conclusione di una storia che ha appassionato e stupito i lettori di tutto il mondo.

Ma andiamo a vedere più nel dettaglio ciò che accade ai nostri eroi.

Dopo la distruzione dell’Arena, Katniss si sveglia su un hovercraft diretto al distretto 13, che contrariamente a quanto si pensava non è andato distrutto e, guidato dalla Presidente Alma Coin, ha organizzato una ribellione per liberare i distretti dall’oppressione di Capitol City.

La Coin vorrebbe che Katniss, la ragazza di fuoco, divenuta ormai simbolo di ribellione per tutta Panem, guidasse la rivolta, ma la ragazza, ancora in un forte stato confusionale non è del tutto pronta ad assumere il suo ruolo di Ghiandaia imitatrice, almeno non prima di aver visto ciò che resta del suo distretto 12, distrutto appena dopo l’esplosione dell’Arena.

Di fronte alle macerie e all’aria di morte che respira lì dove una volta vi era tutto il suo mondo Katniss non può far altro che assumere il suo ruolo e cantare la rivolta in tutta Panem.

Ma alle sue condizioni; chiede infatti alla Coin di poter tenere Ranuncolo, il gatto della sorellina che ha recuperato tra le macerie del 12, di avere sempre Gale al suo fianco, di liberare Peeta e gli altri Tributi ostaggio di Capitol City, di non considerarli traditori e di uccidere personalmente il presidente Snow.

Gli accordi sono stati fatti ed è tempo per la Ghiandaia imitatrice di continuare a spargere scintille di fuoco tra i distretti, cominciando dall’8, bombardato da Capitol City.

Giunti sul posto Katniss e la sua squadra, affiancata da una troupe incaricata di produrre delle riprese televisive da trasmettere poi in tutta Panem, fanno visita all’improvvisato ospedale.

All’uscita dall’edificio vengono però colti di sorpresa da un nuovo attacco della capitale e, disobbedendo agli ordini di Haymitch, insieme a Gale, abbattono due degli hovercraft ai comandi del presidente Snow.

Ed è in questa occasione che Katniss pronuncia una delle frasi più celebri e identificative dell’intero libro, lanciando apertamente la sfida al presidente Snow e liberando tutta la sua necessità di vendetta:

La frase, perfettamente montata dalla troupe dei ribelli, chiude un video che viene trasmesso in tutti i distretti, un chiaro comunicato anti Capitol City che incita alla rivolta e alla vendetta.

La vendetta del presidente Snow è un piatto servito ancora caldo, e una video intervista con Peeta è come una freccia in pieno petto per Katniss. Una, due, tre… le interviste di Peeta si sovrappongono ai pass pro di Katniss, una sorta di botta e risposta tra regime e ribelli, fin quando Beetee non riesce finalmente ad accedere alla rete televisiva di Capitol City nel bel mezzo di un’intervista tra il ragazzo e il Presidente Snow.

Peeta, vedendo Katniss, tenta di avvisarla di un imminente attacco al distretto 13.

Le parole non fanno in tempo a spegnersi nell’aria che sul distretto 13 cominciano a sibilare le bombe di Capitol City, senza procurare però vittime.

Una squadra di soccorso intanto è stata inviata a salvare il ragazzo.

Tra i soccorritori c’è anche Gale, offertosi volontario nonostante i grandi rischi che comporta l’impresa, e Katniss, appresa la notizia da Haymitch, sprofonda nei suoi peggiori incubi: perderli entrambi.

L’operazione di salvataggio però riesce e si scopre che Peeta è stato torturato, depistato con il veleno degli aghi inseguitori che gli hanno fatto dimenticare chi è veramente rendendolo un automa programmato per uccidere Katniss.

Per fargli ritornare la memoria i dottori del 13 ideano il gioco del “vero” o “falso”, nel quale Katniss gioca un ruolo fondamentale.

Nel frattempo, i ribelli hanno cominciato la conquista dei distretti e sono ormai alle porte di Capitol City.

La guerra volge ormai al termine, ma la lunga e dolorosa scia di sangue che buca l’anima di Katniss ancora non è completa.

Durante l’ultimo assalto verso la residenza del presidente Snow è costretta a subire perdite incommensurabili per giungere alla vittoria (Finnick e Prim su tutti).

Qualche giorno dopo l’ultimo attacco, Katniss decide di andare a parlare con il presidente Snow, imprigionato dai ribelli ed egli le rivela che a lanciare le bombe che hanno ucciso Prim non è stato un hovercraft di Capitol City, bensì dei ribelli, e che la Presidente Coin ha intenzione di celebrare dei nuovi Hunger Games, nei quali a sfidarsi saranno i ragazzi della capitale.

Il giorno dell’esecuzione del presidente Snow, Katniss, consapevole di essere stata ancora una volta usata dal potere, scocca la sua freccia verso la Coin, uccidendola e liberando definitivamente Panem.

Nell’epilogo ritroviamo una Katniss che finalmente riesce a vivere il suo lieto fine, sposata con Peeta ( siiii, sceglie Peeta!) e sicura di lasciare ai figli un mondo migliore, nato da sangue e sofferenze, ma libero.

Senza dubbio quest’ultimo volume è quello che provoca più schok emotivi.

La Collins, attraverso il consueto stile lineare e asciutto, con continui colpi di scena mette a dura prova la stabilità mentale non solo dei protagonisti, ma anche dei lettori che si ritroveranno (con buona probabilità) a versare fiumi di lacrime.

Lotta per il potere, astuzia e inganno, spettacolo e dura realtà intessono la trama di un gioco che va oltre la vita e la morte, un gioco fatto di scelte, difficili da prendere, ma senza dubbio necessarie.

Hunger Games è una trilogia che genera letteralmente dipendenza, pagina dopo pagina ti trascina in un vortice dal quale è difficile uscire.

Con il procedere dei capitoli, da un libro all’altro è in grado di far entrare il lettore nei personaggi, e con i personaggi lotti, gioisci, soffri, ami.

Il nostro viaggio alla riscoperta di questa amatissima trilogia letteraria si conclude qui, in attesa di potervi raccontare qui sul nostro blog Hunger Games-Ballata dell’usignolo e del serpente

Ringraziamo sentitamente Mondadori per aver creduto in noi e per averci permesso di partecipare a questo bellissimo evento.

Se volete leggervi i nostri Review Party dei due precedenti capitoli, li trovate nei link qua sotto:

“Review Party Hunger Games”

“Review Party Hunger Games, La ragazza di fuoco”

Mentre domani, alle ore 14, verrà pubblicato l’ultimo articolo riguardante le differenze tra il libro ed il film di “Hunger Games, il canto della rivolta”.

Anche in questo caso trovate i link dei precedenti articoli qua sotto:

“Hunger Games”, le differenze tra libro e film.

“Hunger Games: La ragazza di fuoco”, le differenze tra libro e film

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