RP “A caccia del Diavolo” di Kerri Maniscalco

Ben ritrovati cari lettori!

Quest’oggi, in occasione dell’uscita in tutte le librerie del nuovo libro di Kerri Maniscalco, ovvero “A caccia del Diavolo”, ho il piacere di potervene parlare grazie ad Oscar Vault Mondadori che mi ha concesso la copia digitale del romanzo in anteprima.

ATTENZIONE: Per chi non ha letto i volumi precedenti, in questa recensione potrebbero esserci alcuni piccoli spoiler. Quindi se siete intenzionati a leggerli senza rovinarvi determinati momenti, ripassate a leggere questa recensione quando sarete in pari con i libri.


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“A caccia del Diavolo” è l’ultimo libro della quadrilogia, ed è quindi l’ultima occasione per poter vivere le avventure di Audrey Rose e di Thomas Creswell, che avevamo lasciato in precedenza tra i misteriosi omicidi della RMS Etruria, mentre si dirigevano in America per assistere all’Esposizione Universale.

Finalmente giunti in America, ancora colpiti da quanto successo nella nave Etruria, i due cercheranno comunque di godersi il loro soggiorno americano, durante il quale Audrey e Thomas decideranno di inviare al padre di Rose una lettera per chiedere di acconsentire al loro fidanzamento ufficiale ed al loro matrimonio, nonostante la relazione con Thomas duri da pochissimi mesi.

Ma in attesa dell’arrivo del padre di Rose e della sua risposta, i due ,assieme allo zio ed alla cugina di Rose Liza, non avranno tempo di godersi il meritato riposo, perché una serie di omicidi dai metodi tremendamente familiari sono stati commessi nei pressi di New York.

Toccherà quindi a loro il compito di effettuare le autopsie sui corpi, ma giá da una prima occhiata ai cadaveri , Rose sembra rivivere delle scene del crimine a lei ben note.

Le modalità utilizzate dall’omicida infatti sembrano le stesse compiute da Jack lo squartatore, ma Rose sa che è impossibile che sia lui visto che Jack, alias suo fratello, è morto.

Ma quando Rose prenderà tra le mani i taccuini lasciati da suo fratello, scoprirà che il mondo di Jack lo squartatore è molto più vasto di quanto lei è Thomas potessero mai immaginare.

Jack lo squartatore è ancora vivo? A cosa condurranno le indagini di Rose?

Inizia così l’ultima avventura investigativa dei nostri ragazzi londinesi preferiti, durante la quale però ci sarà spazio anche per l’aspetto romantico, come vi avevo accennato in precedenza, senza però far perdere di importanza all’evento principale della storia, ma anzi lo arricchisce di un elemento di leggerezza che in determinati momenti del racconto serve al lettore per allentare la tensione narrativa.

Dal punto di vista della scrittura ho adorato, come nei precedenti romanzi, lo stile adottato da Kerri Maniscalco, che utilizza uno stile di scrittura variabile a seconda della situazione che sta raccontando: Pulito ma attento ai dettagli durante i momenti investigativi, deciso nei momenti cruenti ma dolce e premuroso nei momenti di dolcezza. 

“A caccia del Diavolo” complessivamente scorre con una facilità disarmante, nonostante non si tratti di una lettura breve in termine di pagine, ma la curiosità di scoprire i nuovi tasselli delle indagini e di collegarli a questo o a quell’elemento difficilmente fanno distaccare il lettore dal libro, per non parlare delle vicende di Rose e Thomas che tengono letteralmente incollati al libro.

In questo ultimo romanzo finalmente tutti i nodi verranno al pettine, e credetemi che se deciderete di leggere il libro(ma se siete qui probabilmente già vi siete letti i primi tre volumi e siete dei super fan della serie) ne avrete di cose da scoprire e di colpi di scena da metabolizzare!

In “A caccia del diavolo” Kerri ha il pregio di aver concluso la sua opera nel migliore dei modi, senza andare troppo sul banale.

Sono davvero contenta di aver avuto l’opportunità di potervi parlare il giorno dell’uscita di questo libro, e dato che con esso si è conclusa la serie voglio invitare tutti coloro che per un motivo e per un altro non hanno letto questa saga a recuperarla, specialmente se siete alla ricerca di un giallo ben strutturato, sia dal punto di vista storico degli eventi (parliamo del fine ottocento) sia per il metodo narrativo utilizzato dall’autore, ma che abbia anche una sfumatura romantica.

 IL MIO VOTO: 4,5/5

Classificazione: 4.5 su 5.

-Ery

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